Dalla preistoria, alle borse gioiello, ai grandi stilisti moderni.

La nascita e l’utilizzo della prima borsa si perde nella notte dei tempi, ma non nasce come accessorio femminile, bensì come accessorio maschile.Già dalla preistoria armi e cacciagione venivano trasportate in contenitori. Nelle antiche civiltà mesopotamiche venivano utilizzate anche per proteggere oggetti sacri. Le prime borse erano sicuramente di pelle o di fibre vegetali intrecciate; in seguito con l’invenzione delle stoffe, si realizzarono anche con tessuti quali il lino.

Nell’antica Roma gli uomini sfoggiavano borsellini in cuoio o in pelle, soprattutto per le monete, mentre le donne utilizzavano sacche di stoffa; per gli alimenti utilizzavano ceste in vimini, mentre per i lunghi viaggi si utilizzavano bisacce a spalla.

Nel Medioevo nacquero, soprattutto in ambito religioso, borse gioiello realizzate con stoffe pregiate finemente ricamate oppure in cuoio riccamente ricamate dai migliori orafi dell’epoca con fili sottilissimi di metalli preziosi quali oro zecchino e argento, soprattutto in Toscana, a Firenze, in particolare nelle botteghe sul Ponte Vecchio.

Nel Rinascimento ci fu un vero e proprio boom delle borse, soprattutto di quelle realizzate in stoffa e argento. Gli uomini le appendevano alla cintura mentre le donne le agganciavano insieme ad amuleti e piccoli ciondoli a catene appese alla cintura.

Solo nel Seicento le borse femminili iniziarono a rimpicciolire. Tra le stoffe grande diffusione ebbe in questo periodo il velluto ricamato in oro o argento dorato, arricchite da veri e propri capolavori di orficeria, circondati da merletti e nappe. Le donne di più alto lignaggio potevano consentirsi borse a forma di blasoni, realizzate con tessuti lussuosi e con chiusure oregiatem oppure ancora decorate con perline.

Nel Settecento le borse erano diffuse in tutta la popolazione e per tutti gli usi, perfino per fare l’elemosina durante le funzioni religiose. Diffusissime erano le “scarselle” per i viaggi e le “ridicole” ampiamente sgoggiate dalle dame che gareggiavano a ricercare i modelli più innovativi e originali.

Borsa a scarsella XVI secolo cuoio ricamato e metallo forgiato
brunito e dorato
Firenze, Museo Nazionale
del Bargello

Nell’Ottocento le borse divennero sgargianti, non più realizzate con tessuti dai colori pastello, spesso riccamente abbellite da motivi neogotici e con chiusure importanti. A Parigi nel 1837 nacque la prima azienda specializzata: Hermes. Verso la metà del secolo le borse seguisrono l’ispirazione romantica arricchemdosi di ricami con intricate decorazioni floreali, aggraziate da perline e nastri, chiuse cin eleganti cerniere. Nel 1860, sempre a Parigi, l’azienda Vuitton inizia a produrre borse da viaggio e da passeggio con ricami orientaleggianti. Con l’affermarsi in Europa del Grand tour e la necessità di viaggiare fanno capolino le prime borse da viaggio in cuoio, ma finemente rifinite all’interno con tasche in seta o in pelle.

Nel Novecento iniziarono a diffondersi borse sempre più maneggevoli lavorate a filet oppure le pochette integralmente ricoperte di perline. Le chiusure erano sempre più opere d’arte realizzate in forme esotiche.

Uno dei primi stilisti fu Mario Prada che iniziò la sua attività nel 1913 a Milano dove aprì il primo laboratorio di pelletteria. A poco a poco ai primi modelli se ne affiancarono di nuovi con tasche esterne, di dimensioni variabili e finanche da viaggio, mentre facevano la prima timida comparsa le pochette.

Negli anni venti furono molto richiesti i modelli decorati con perline di vari materiali e con strass. Fa la sua comparsa la trousse da viaggio con gli interni ottimizzati per gli accessori, sia per donna che per uomo, affermando il successo del grande artigianato di lusso, finché gli eventi lo resero possibile. La prima guerra mondiale e la grande depressione del 1929 determinarono una battuta d’arresto anche in questo settore.

Gli anni trenta furono finalmente fortemente innovativi sia nella ricerca delle forme che dei materiali: fanno la loro comparsa borse a bauletto, a dado, a mezzaluna, con chiusure in bachelite, con catene smontabili per essere usate all’occorrenza come pochette. Stilista di spicco ovviamente Coco Chanel, seguita da Gucci che iniziò la propria attività a Firenze specializzandosi nelle borse da viaggio.

Gli anni quaranta furono segnati dalla seconda guerra mondiale. Le ristrettezze economiche imposero la ricerca di materiali meno pregiati e più facilmente reperibili come il bambù o la paglia intrecciata; dopo la guerra riprese la corsa alla ricerca di materiali ma anche di tecniche di lavorazione innovative. Il grande Dior inventò il New Look e anche Gucci  iniziò una nuova produzione di borsette da sera in raso o pelli pregiate. L’Italia tornò così a dettare legge nel mondo della moda.

Gli anni cinquanta videro la diffusione di borse molto capienti e con manici corti per il giorno e di eleganti pochette per la sera come l’intramontabile Kelly di Hermes o i modelli creati da Roberta di Camerino.

Kelly di Hermes

Negli anni sessanta emersero ancora nuovi stilisti quali Emilio Pucci e Paco Rabanne che iniziarono ad avvicinare l’arte all’artigianato, in particolare colsero le spinte futuriste applicandole alle borse con forme innovative ed effetti psichedelici. Fu il trionfo della celluloide, del rhodoid, della maglia metallica, degli scorci paesaggistici o dei monogrammi, tuttora in voga.

Gli anni settanta hanno visto il trionfo del modello postino e country. Stilisti di rilievo sono stati Cartier, Fiorucci, Pierre Cardin che con i loro materiali stampati e i loro modelli a secchiello o a soffietto sono stati in grado soddisfare il gusto di ogni donna.

Negli anni ottanta la borsa assurge a status symbol. Alla pochette da sera si affiancano modelli da giorno diversi per forme e dimensioni, a tracolla o con i manici, ideati da designer e prodotti da grandi firme quali Coveri, Gabrielli, Moschino, Pancaldi, Timberland, Vuitton e tanti altri. Nascono le borse da lavoro portadocumenti e gli zainetti per andare in bicicletta che vanno ad affiancare gli altri modelli esistenti.

Negli anni novanta si fanno spazio Cavalli con le sue borsette, la Etro con i suoi modelli in tessuto, Ritz Sadler con le sue tracolle, Fendi con le sue borse gioiello, le aziende sportive con i loro borsoni quali Adidas, Nike ecc.

Potremmo dire a ognuno la sua borsa o una borsa per ogni occasione, ma in realtà è molto di più: un oggetto imprescindibile della nostra vita quotidiana, per portarci appresso qualsiasi cosa alla Mary Poppins; con cui ci sentiamo al sicuro perché abbiamo appresso tutto quello che ci può servire; un oggetto del desiderio da collezionare, sfoggiare, cambiare, ma soprattutto con cui affrontare i momenti importanti della nostra vita, da cui è impossibile separarsi.

Pubblicazione online accessibile tramite QR code – ISBN 9788832024562 – abbinata a borsa omaggio